Gli affetti familiari sono importanti, danno senso alla vita, conforto e speranza per il futuro. Io sono fortunato perché ho una famiglia solida e coesa, allargata a tre altre femminucce e un maschietto: Ilaria, Valentina, Maria Antonietta e Antonio. Come tutti i membri di una famiglia nostrana, anche questi ultimi danno gioia, ansia, allegria e preoccupazioni. Li vado a trovare spesso alla libreria Mondadori in via Piave, con la mia brava listina di libri da consultare e eventualmente comprare. D’incanto mi ritrovo bambino quando scambiavo figurine con gli amichetti: “Ce l’ho, ce l’ho, mi manca, mi manca” dice Antonio. Ilaria, vedendomi corrucciato e dispiaciuto per la delusione di non aver trovato tutti i libri che desidero, si avvicina, e con dolcezza mi dice: “Non ti preoccupare, adesso li ordino e li riceverai subito subito”. Valentina, temendo che cominci a fare i soliti capricci, corre prontamente a prendermi qualche fumetto e me lo mette con un sorrisetto accattivante sotto gli occhi. Maria Antonietta, scappa di corsa giù per le scale per trovarmi un libro di fisica o di matematica appena arrivato. E allora sì che mi sento a casa! Tutto queste coccole e questo affetto mi rinfrancano e faccio pace anche con quell’antipatico di Antonio (non è vero che è antipatico, ma non diteglielo, se no si monta la testa e mi direbbe “questo libro non si può nemmeno ordinare” per puro divertimento!)
Se non ci fosse la libreria Mondadori di via Piave bisognerebbe inventarla.

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